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Tra gli utensili manuali che compongono una cassetta degli attrezzi, quello più conosciuto e usato è sicuramente il cacciavite o giravite. La funzione del giravite è quella di avvitare e svitare manualmente le viti ed è per questo motivo che è necessario trovare il cacciavite giusto per ogni vite.
Il cacciavite è un utensile che trova la sua applicazione in diversi settori, è sicuramente l'utensile più usato per il montaggio di apparecchi elettronici, mobili e da manutentori, elettricisti, elettrauto e officine meccaniche in genere.
La caratteristica più importante del cacciavite è la sua punta che cambia in base all'impronta della vite.
In commercio esistono svariate tipologie di cacciavite che si distinguono in base alle punte, di seguito faremo un elenco delle tipologie più diffuse con un esempio grafico.
I Cacciaviti a taglio o intaglio si distinguono per la punta piatta e sottile e vengono utilizzati per viti a taglio (dette anche “spaccate”). Si distinguono in base alle grandezze. Le misure che identificano un cacciavite sono lo spessore, la larghezza e la lunghezza della lama (le più rilevanti sono le ultime due). L'uso di questo utensile è diffuso nelle officine, nelle falegnamerie e nelle attività di montaggio dei mobili.
I Cacciaviti Phillips si distinguono per la punta a forma di croce e sono adatti per le viti a sezione cruciforme isometrica. E' un tipo di punta che permette di centrare facilmente il cacciavite sulla vite per impedirne lo scivolamento verso l’esterno. Le grandezze di questi cacciaviti si identificano con la sigla PH seguita da un numero che può variare da 00 per indicare la misura più piccola a 4 per la misura più grande. L'altra grandezza di misura è la lunghezza della lama. L'uso di questo utensile è predominante nelle attività industriali usato soprattutto nella manutenzione di attrezzature elettriche.
I Cacciaviti Pozidriv si caratterizzano per la punta a croce "speciale" con 4 tagli integrati (la forma è paragonabile ad un asterisco) utili ad aumentare la presa del cacciavite e si utilizzano per avvitare o svitare viti con intaglio a croce Pozidriv. Sono molto simili ai cacciaviti Phillips pertanto frequentemente si confondono, ma basta un'attenta osservazione dell'utensile per notare che la forma della punta presenta 4 intagli in più che contraddistingue il PZ dal PH. In questo caso le grandezze si identificano con la sigla PZ seguita da un numero 0, 1, 2, 3, 4 o 5. L'uso di questo utensile è molto diffuso in Europa, per montaggio dei mobili e apparecchi elettrici.
La confusione che c'è tra i due cacciaviti è nota a tutti ma l'importanza di saperli distinguere è fondamentale per evitare danni alla vite. Prima di utilizzare un cacciavite bisogna osservare bene la punta perché se su viti con impronta PZ si può utilizzare anche un cacciavite con impronta PH, non vale il contrario. Infatti, l'utilizzo del cacciavite PZ su una vite con impronta PH può danneggiarla oltre che a rendere l'attività più difficoltosa.
I Cacciaviti Tox si distinguono facilmente per adattarsi all'impronta a forma di stella a 6 punte. La grandezza si identifica con la sigla TX (o semplicemente "T") seguita da un numero che parte da T1 /TX1 (inferiore ad un millimetro) fino a T100/ TX100 (superiore a 22 millimetri), l'altra misura identifica la grandezza dello stelo. L'uso di questo utensile è diffuso settore automobilistico, nel settore dell'elettronica e informatica. Data l'evoluzione tecnologica nel mondo dei motori, è probabile trovare questo utensile nelle moderne officine meccaniche.
Il nome bugola, deriva da Egidio Brugola, noto imprenditore italiano che nel 1926 ha fondato le Officine che portano proprio il suo nome. L'attività iniziò con lo scopo di produrre semplice bulloneria per poi specializzarsi in viti speciali per i motori fino a produrre in serie proprio delle viti con la testa a sezione esagonale. Così per la prima volta, si iniziano a produrre in Italia le viti esagonali già in produzione, da qualche anno, negli Stati uniti e importate in Italia. La grandezza di questi cacciaviti si misura sulla base della dimensione dell’esagono in millimetri. L'uso di questo utensile è frequente per il montaggio dei mobili.
Fin qui abbiamo fatto un elenco dei cacciavite più noti ma esistono molte altre tipologie poco conosciute o semplicemente utilizzate per particolari impeghi. Tra questi ritroviamo il Torx con foro (o Tamper Resistant Torx) che sono molto simili al Torx con la differenza che c'è appunto un foro centrale che si adatta alla relativa vite che porta lo stesso nome. La sigla che identifica la misura può variare a seconda della marca (TPX, RTX, TH, STX)
Oltre la punta, a caratterizzare un cacciavite è sicuramente il materiale, il design ed eventuali accessori.
Il materiale
Il materiale è l'elemento che influisce sulla qualità del cacciavite. Un cacciavite per professionisti è realizzato con materiale di buona qualità, progettato per agevolare le attività dell'operatore e affrontare situazioni quali umidità, frizioni su viti più ostinate o campi elettrici. I primi cacciavite erano con impugnatura in legno, oggi i più diffusi sono plastica che può essere morbida, dura o speciale. Esistono poi cacciaviti antinduttivi usati per la taratura dei trimmer, la cui asta è costituita da vetronite, plastica o ceramica. Un particolare rivestimento è necessario per il cacciavite isolato, tipicamente usato dagli elettricisti, per lavorare sotto tensione su impianti fino a 1000 volt. Lo stelo (parte che va dall'impugnatura alla punta) è solitamente in acciaio temprato e può essere:
Alcuni cacciavite hanno una punta magnetica utile a trattenere la vite da avvitare o svitare.
La forma dell'impugnatura può rendere un cacciavite ergonomico e funzionale. Spesso l'impugnatura non è sferica bensì esagonale o ottagonale per evitare che rotoli quando l'utensile viene poggiato sulla superficie, inoltre esiste l'impugnatura a t che riduce gli sforzi ma rallenta la rotazione.
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