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Come riconoscere una maschera certificata

Come riconoscere una maschera certificata

Le abitudini di vita degli italiani sono ormai cambiate. Prima di uscire di casa, il controllo di routine è diventato per tutti un po’ diverso, dopo essersi accertati di aver preso le chiavi, il cellulare e il portafogli si aggiunge alla lista la maschera. Ma siamo sicuri di aver preso una maschera o mascherina certificata? Nei giorni scorsi abbiamo già visto quali sono le situazioni in cui la maschera va indossata obbligatoriamente nell’articolo dedicato al protocollo di prevenzione Covid-19. Abbiamo anche parlato delle classificazione delle maschere ma come facciamo a riconoscere una maschera conforme a norma di legge da una maschera non conforme e che manca quindi di requisiti essenziali? Vediamo come individuare una maschera autentica.

Le maschere FFP1, FFP2 e FFP3 sono D.P.I. di Categoria III cioè appartengono alla classe di rischio più elevata e, come tali, devono recare la marcatura CE. Quest’ultima garantisce la conformità di una maschera alle specifiche norme tecniche e regolamentari e può essere apposta sul DPI soltanto se questo è stato sottoposto a particolari prove di laboratorio e a una procedura di valutazione da parte di un Organismo notificato.

Cosa si intende per Organismo notificato?

Gli organismi notificati sono enti autorizzati, con apposita procedura, dalle autorità competenti dei vari Stati dell’Unione Europea e designati ad espletare le procedure di certificazione ai fini della marcatura CE dei dispositivi. L’elenco degli organismi notificati sono tenuti da ciascun Stato Europeo ed è consultabile cliccando qui.

Come controllare qual è l’Organismo notificato della mia maschera?

La marcatura CE di maschere FFP2 e FFP3 è seguita dal nome o numero identificativo dell’Organismo notificato utile alla ricerca nell’elenco consultabile al link sopra riportato.

Cosa cambia per le maschere importate da Paesi extra UE?

La risposta è niente. Tutte le maschere commercializzate nel territorio comunitario sono sottoposte al Regolamento UE 425/2016. Pertanto devono essere sottoposte a marcatura CE con le stesse procedure previste per le maschere FFP2 e FFP3 prodotte in Europa. Le maschere certificate come N95 (secondo la normativa tecnica USA) o KN95 (secondo la normativa tecnica cinese) non permettono alcuna deroga alla procedura di marcatura CE, dal momento che non esistono norme armonizzate che dichiarino tali maschere ‘equivalenti’ alle FFP2 (o FFP3). E’ necessario che l’importatore o il distributore prima di mettere in circolazione tali prodotti deve accertarsi che un Organismo notificato abbia eseguito la procedura di valutazione e che il produttore abbia rilasciato una dichiarazione di conformità valida. Inoltre, bisogna verificare che la documentazione tecnica relativa al prodotto sia completa, sul DPI o almeno sull’imballaggio o documento di accompagnamento.

Procedura semplificata introdotta il 17/03/2020

A seguito dell’emergenza COVID 19, con l’art.15 del D. L. 17 marzo 2020, n. 18 (Decreto Cura Italia), primo e terzo comma, è stata introdotta una procedura semplificata e straordinaria per produrre e commercializzare DPI. La deroga riguarda solo l’apposizione del marchio CE e il regolamento UE 425\2016. Non si ritiene derogata la norma tecnica UNI EN 149:2001 essendo ininfluente che la maschera sia già ‘certificata’ all’estero come N95 o KN95.

In altre parole, chi produce e mette in commercio le maschere, non marcate CE, deve sottoporle alla valutazione di uno specifico ente di certificazione accreditato o di un laboratorio universitario. Inoltre, la maschera FFP2/FFP3 deve riportare le informazioni previste dall’Articolo 9.2 della norma UNI EN 149:2001.

Commercializzare DPI non conformi, o senza aver condotto le doverose verifiche, espone a gravi sanzioni, anche amministrative e penali. Motivo in più per affidarsi a consulenti qualificati che aiutino a prevenire i rischi e orientare correttamente le scelte imprenditoriali.

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