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Il mondo dei guanti da lavoro è vasto e dettagliato, vi siete mai chiesti cosa indica la normativa di riferimento e cosa stanno ad indicare i pittogrammi presenti su essi? In questa guida risponderemo a questa domanda e vi forniremo una pratica guida alla scelta dei guanti adatti alla vostra professione
I guanti da lavoro, fanno parte della famiglia dei D.P.I. (dispositivi di protezione individuale), e garantiscono protezione alle mani da traumi fisici (meccanici, elettrici e termici), chimici e biologici.
La loro funzionalità è riconosciuta dalla Comunità Europea, vengono regolamentati attraverso norme di sicurezza e vengono contraddistinti dai pittogrammi (stampati sugli stessi guanti), che ne indica il grado di protezione riferito ad uno specifico rischio.
Alla base di tutto c’è la norma UNI EN 420:2010, che suddivide i guanti da lavoro in tre diverse categorie (in base al livello di protezione che offrono)
I guanti da lavoro più comuni sono quelli di categoria II e III, e sul guanto deve essere rapportato tramite “pittogramma” il tipo di protezione (da rischio meccanico, chimico ecc.) e il livello di protezione (diverso in base alla tipologia di rischio)
Il bollino EN 388 indica la protezione dal rischio meccanico, sotto al pittogramma vengono indicati 5 / 6 tipologie di protezione (suddivise a loro volta in diversi livelli di protezione):
A) Resistenza all’abrasione: indica il numero di cicli necessari a causare l’abrasione del guanto
B) Resistenza al taglio: indica sul numero di cicli necessari per tagliare il guanto ad una velocità costante.
C) Resistenza allo strappo: indica la forza necessaria per strappare il guanto
D) Resistenza alla perforazione: indica la forza necessaria per perforare il guanto con una punta di dimensioni standard
E) Resistenza al taglio ISO: indica la forza necessaria per tagliare il guanto utilizzando una macchina specifica per i test di taglio in condizioni specifiche
F) Protezione contro gli impatti EN: indica la trasmissione misurata di energia e forza quando il guanto è sottoposto a un carico in caduta
In merito al rischio chimico e biologico, i guanti devono superare accurati test di penetrazione, permeazione e degradazione.. test regolamentati dalla norma EN ISO 374:2016.
I pittogrammi di riferimento sono tre, classificati per grado dal tipo C (meno resistente) al tipo A che garantisce una protezione superiore (sia in termini di tempo di permeazione, che per numero di sostanze chimiche che può tener contemporaneamente a bada)
Le lettere sotto al bollino (indicate nel Type B e nel Type A), stanno ad indicare la sostanze chimiche da cui il guanto protegge, e sono le seguenti:
A) Metanolo
B) Acetone
C) Acetonitrile
D) Diclorometano
E) Disolfuro di carbonio
F) Toluene
G) Dietilammina
H) Tetraidrofurano
I) Etilacetato
J) n-Eptano
K) Idrossido di sodio 40%
L) Acido solforico 96%
M) Acido nitrico 65%
N) Acido acetico 99%
O) Ammoniaca 25%
P) Perossido di idrogeno 30%
S) Acido fluoridrico 40%
T) Formaldeide 37%
I guanti che garantiscono protezione da micro organismi sono guanti caratterizzati dal superamento di testi di penetrazione virale, regolamentati dalla norma EN ISO 374-5.
Se oltre alla protezione contro i microrganismi (funghi, batteri ecc.) il guanto protegge anche contro i virus, viene specificato nel pittogramma
Sono guanti da lavoro caratterizzati da una particolare capacità ignifuga, e garantiscono protezione dal calore. Devono superare rigidi test in merito alla resistenza al calore e sono regolamentati dalla norma EN 407.
Sotto al pittogramma son riportati le diverse tipologie di resistenza del guanto, con gradi che vanno dallo 0 (il più basso) al 4 (il più alto)
Le tipologie di resistenza del guanto da lavoro sono i seguenti:
A) Resistenza all’infiammabilità: Si basa sul tempo in cui il materiale continua a bruciare e a consumarsi dopo aver rimosso la fonte di accensione. Le cuciture del guanto non devono aprirsi dopo un tempo di accensione di 15 secondi.
B) Resistenza al calore da contatto: Si basa sull’intervallo di temperatura (100 -500°C) in cui l’utilizzatore non avverte dolore per almeno 15 secondi. Se si ottiene un livello EN 3 o superiore, il prodotto deve conseguire almeno il livello EN 3 nel test di infiammabilità. Altrimenti, il livello massimo di calore da contatto sarà indicato con il livello 2.
C) Resistenza al calore convettivo: Si basa sulla lunghezza del tempo in cui il guanto è in grado di ritardare il trasferimento del calore di una fiamma. Il livello di prestazione verrà riportato solo se viene ottenuto almeno il livello 3 o 4 nel test di infiammabilità.
D) Resistenza al calore radiante: Si basa sul tempo in cui il guanto è in grado di ritardare il trasferimento in caso di esposizione alla fonte di calore radiante. Il livello di prestazione viene riportato solo se viene ottenuto almeno il livello 3 o 4 nel test di infiammabilità.
E) Resistenza ai piccoli spruzzi di metallo fuso: Numero di gocce di metallo fuso necessarie per riscaldare a un determinato livello il campione del guanto. Il livello di prestazione viene riportato solo se viene ottenuto almeno il livello 3 o 4 nel test di infiammabilità.
F) Resistenza a grosse quantità di metallo fuso: Il peso del metallo fuso necessario a causare la levigazione o la microperforazione di una pelle simulata, posta direttamente dietro il campione del guanto. Il test è fallito se delle gocce di metallo restano attaccate al materiale del guanto o se il campione si infiamma.
Simili ai “fratelli” che proteggono dal calore, suddetti quanti sono guanti da lavoro studiati per proteggere le mani ad una temperatura fino a -50°, e sono creati sulla base di test regolamentati dalla norma EN 511-2006.
Come per i “fratelli” guanti per protezione dal calore, sotto al pittogramma son riportati le tipologie di resistenza, con gradi che vanno dallo 0 al 4. L’unica con grado che va da 0 a 1 è la resistenza alla acqua
Le tipologie di resistenza sono le seguenti:
A) Resistenza al freddo convettivo : Si basa sulle proprietà di isolamento termico del guanto, che si ottengono misurando il trasferimento del freddo tramite convezione.
B) Resistenza al freddo da contatto: Si basa sulla resistenza termica del materiale che costituisce il guanto se esposto al contatto con un oggetto freddo.
C) Penetrazione dell’acqua
0 = penetrazione d’acqua
1 = nessuna penetrazione d’acqua
Si tratta di guanti “isolanti”, che proteggono la mano dal rischio elettrico! Sono guanti specifici, certificati dopo aver superato diversi test rigorosi e pertanto fan parte della categoria III (e i cui test sono regolamentati dalla norma EN 511-2006).
La loro suddivisione è in classi, e sono catalogati nel seguente modo:
Classe 00: resistenti fino a 500 V AC e 2500 V DC
Classe 0: resistenti fino a 1000 V AC e 5000 V DC
Classe 1: resistenti fino a 7500 V AC e 10000 V DC
Classe 2: resistenti fino a 17000 V AC e 20000 V DC
Classe 3: resistenti fino a 26500 V AC e 30000 V DC
Classe 4: resistenti fino a 36000 V AC e 40000 V DC
Varianti speciali di questi guanti, sono:
A) Guanti con proprietà elettrostatiche – Norma EN 1149-5:2018: garantiscono protezione da cariche elettrostatiche (non sono identificabili pittogrammi specifici)
B) Guanti da utilizzare in ambienti esplosivi (ATEX) – Norma EN 16350:2014: guanti da utilizzare in ambienti a contatto con esplosivi (non sono identificabili pittogrammi specifici)
Sono guanti speciali, creati per schermare e proteggere da radiazioni
Si tratta di speciali guanti da utilizzare per la saldatura manuale, per il taglio e tutti i processi di saldatura. Sono divisi in due tipi, A e B.
I guanti di tipo B garantiscono una maggior destrezza, e quindi sono specifici per saldatura TIG.
Azienda Certificata UNI EN ISO 9001 2015