I caschi protettivi da cantiere sono uno dei principali Dpi (dispositivi di protezione individuale) indispensabili per la salvaguardia della testa sul posto di lavoro. A seconda della mansione svolta da ogni singolo lavoratore ci sono diverse tipologie di elmetti di protezione.
Dove è necessario usare i caschi da cantiere per proteggere la testa
Come riportato da normativa all’Allegato VIII del D.lgs 81/2008 l’uso dei caschetti è obbligatorio per lavori :
Edili, soprattutto lavori sopra, sotto o in prossimità di impalcature e di posti di lavoro sopraelevati, montaggio e smontaggio di armature, lavori di installazione e di posa di ponteggi e operazioni di demolizione.
Su ponti d’acciaio, su opere edili in strutture d’acciaio di grande altezza, piloni, torri, costruzioni idrauliche in acciaio, altiforni, acciaierie e laminatoi, grandi serbatoi, grandi condotte, caldaie e centrali elettriche.
Lavori in fossati, trincee, pozzi e gallerie di miniera.
In terra e in roccia.
In miniere sotterranee, miniere a cielo aperto e lavori di spostamento di ammassi di sterile.
Con uso di estrattori di bulloni.
In ascensori e montacarichi, apparecchi di sollevamento, gru e nastri trasportatori.
Nei pressi di altiforni, in impianti di riduzione diretta, in acciaierie, in laminatoi, in stabilimenti metallurgici, in impianti di fucinatura a maglio e a stampo, nonché in fonderie.
In forni industriali, contenitori, apparecchi, silos, tramogge e condotte.
Salvaguardia della testa con i caschi di protezione
I principali rischi dai quali un elmetto deve proteggere sono:
Meccanici : protezione da caduta oggetti, urti e schiacciamenti laterali;
Elettrici: dotati di materiale isolante e resistenti alla tensione;
Termici: in grado di assicurare il proprio funzionamento e le proprie caratteristiche tecniche anche in condizioni di alte e basse temperature.
Per rispondere a queste necessità, i costruttori devono attenersi a specifiche normative tecniche prima della messa in distribuzione. Le prove che devono superare sono elencate nella normativa EN 397:2013 che specifica i requisiti fisici e gli indici prestazionali di un normale caschetto da lavoro.
Per i lavori industriali vanno utilizzati gli elmetti dedicati all’industria. Tali caschi devono rispondere alla normativa EN 14052:2013 e devono garantire protezione in caso di caduta oggetti e assicurare un certo grado di protezione in modo da evitare conseguenti fratture del cranio, lesioni cerebrali o al collo.
Quale casco usare per i lavori ad alto rischio elettrico?
Quando si ha un alto rischio elettrico e la possibilità di contatto con un elevato potenziale di tensione elettrica (fino a 1.000 V ca e 1.500 V cc), l’elmetto protettivo deve essere testato secondo la normativa EN 50365:2002 che specifica i requisiti obbligatori degli elmetti isolanti di III^ categoria.
Per ordinare questa tipologia di elmetti contattaci per e-mail all’indirizzo marketing@nolaferramenta.it o al nostro numero 0975-1904040.
Frequentemente, soprattutto nel periodo invernale, succede di avere problemi di avviamento con la batteria di un veicolo. Sono molte le cause che possono provocare questo inconveniente. La prima è dovuta all’uso di batterie ormai da cambiare in quanto hanno raggiunto l’uso massimo.
Monitoraggio batteria veicolo
Esiste uno strumento dedicato che potrà tener monitorata la situazione e lo stato della vostra batteria. Il Tester Digitale DT400 della Telwin è uno strumento intelligente per la verifica dello stato di carica e la capacità di avviamento delle batterie a 12V. Il display digitale e il sistema a led indicano istantaneamente le informazioni ricercate con elevata precisione e permettono un controllo efficace delle batterie evitando così eventuali problemi di avviamento del veicolo.
Avviamento veicolo con cavi
Una possibile soluzione per risolvere il problema è l’uso dei cavi. Di seguito vi mostreremo nel dettaglio tutte le procedure da effettuare per compiere questa operazione nella massima sicurezza.
STEP 1
Trovare un’altra automobile disposta a generare energia e assicurarsi che la batteria abbia la stessa tensione della vostra (solitamente 12V).
STEP 2
Posizionare le due automobili in modo da avvicinare il più possibile i due vani che contengono il motore senza farli toccare e indossare un’adeguata protezione per gli occhi. Spegnere il motore della vettura funzionante, aprire entrambi i cofani e verificare che le batterie non siano danneggiate. Non dimenticare di spegnere tutti i dispositivi elettrici eventualmente rimasti accesi.
STEP 3
Prendere i due cavi (uno rosso e uno nero)
Collegare la prima pinza rossa al polo positivo della batteria scarica.
Collegare la seconda pinza rossa al polo positivo della batteria carica.
Collegare la prima pinza nera al polo negativo della batteria carica.
Collegare la seconda pinza nera al polo negativo della batteria scarica.
STEP 4
Avviare il motore dell’auto funzionante e farlo girare al minimo di giri per cinque minuti circa.
Mettere a folle e avviare il motore della vettura non funzionante tenendolo acceso per almeno 20/30 minuti per farla ricaricare.
STEP 5
Rimuovere la pinza nera collegata al veicolo ricaricato.
Rimuovere la pinza nera collegata al veicolo funzionante.
Rimuovere la pinza rossa collegata al veicolo funzionante.
Rimuovere la pinza rossa collegata al veicolo ricaricato.
Avviamento batteria con avviatore portatile
Una soluzione più semplice per non rimanere mai a piedi è acquistare l’avviatore portatile a batteria 12- 24 V Pro Start 2824 o l’avviatore multifunzione Telwin Drive 13000. Una chicca di questo prodotto è la multifunzionalità. Fornito completo di cavi di avviamento, con una capacità di 12000 mAh, una tensione di avviamento 12 V e una corrente di avviamento massima di 1500 A, questo strumento potrà essere utilizzato sia per per la carica (power bank) di smarthphone e tablet sia per l’avviamento di una macchina.
Avviamento e ricarica con carica batteria elettrico
Un’altra possibile soluzione per far ripartire la macchina senza l’ausilio di una seconda è acquistare un carica batterie Dynamic 320 Start. Il procedimento per l’avviamento è lo stesso che con cavi, ma la differenza è che questo strumento caricherà la vostra batteria anche tenendo il veicolo spento.
La storia degli utensili manuali risale ad un’epoca di vecchia data. L’uso di attrezzi e strumenti per facilitare il lavoro manuale risale all’età della pietra.
Storia degli utensili manuali
Come detto, la storia degli utensili manuali risale all’età della pietra quando i primi uomini iniziarono in maniera grossolana a fabbricare coltelli primitivi per le loro esigenze primarie: tagliare pellame, carni di animale e altro. Passo dopo passo, furono sviluppati attrezzi sempre più complessi e standardizzati. Questi strumenti continuarono ad evolversi nel tempo, fino ad arrivare all’ideazione di archi, frecce e arpioni, usati prevalentemente per la caccia. Con il passare del tempo le esigenze primarie come quella del mangiare, si sono allargate e, gradualmente, è cresciuta la gamma di utensili progettati dall’uomo. Le tecniche lavorative, l’adattamento all’ambiente circostante, il perfezionamento e l’innovazione non sarebbero stati possibile senza la creazione di attrezzi da lavoro.
Caratteristiche e funzioni dei diversi attrezzi manuali da lavoro.
Per la classificazione degli utensili manuali da lavoro si può fare riferimento alla funzione principale dello strumento stesso o al diverso settore di utilizzo. Molti attrezzi sono adoperati singolarmente, mentre altri hanno bisogno di essere combinati ad altri attrezzi (es. la punta da trapano ed il trapano).
Nel mondo professionale delle imprese, nell’area produzione, gli attrezzi sono tantissimi e si distinguono per settore e processo produttivo in cui sono impiegati. In genere gli attrezzi vengono conservati e trasportati in borse o cassette da riparatori o installatori per eseguire lavori che non richiedono l’ausilio di macchine o attrezzature.
I brand e i nostri utensili manuali
Ogni brand ha una sua storia e una serie di valori che lo rappresentano. Esso è il fulcro centrale di una azienda, in quanto permette di distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli delle altre. La nostra gamma di utensili manuali è allineata con i brand che possiedono determinate caratteristiche tecniche: qualità, professionalità e sicurezza. Alcuni dei più famosi brand da noi trattati sono: Usag, Beta, Stahlwille e Knipex.
Tecnologia e comfort al passo con i tempi con le nuove U-Power Red Industry
Le nuove U-Power Red Industry e l’innovativo sottopiede Wow2 sono il risultato del costante aggiornamento e la continua ricerca di tecnologie innovative per garantire un comfort assoluto.
Per la creazione di tale linea di calzature da lavoro, l’azienda ha prestato particolare attenzione sia ai dettagli estetici, sia a quelli funzionali.
La nuova linea Red Industry è pensata per garantire la giusta sicurezza con il massimo comfort grazie al nuovo sottopiede Wow2.
Caratteristiche del nuovo sottopiede WOW2
A identificare questa nuova gamma è il nuovo sottopiede WOW2, anatomico e traspirante, che assicura un comfort ottimale, maggiore equilibrio e favorisce la distribuzione degli shock negli ambienti di lavoro.
Questo straordinario sottopiede è composto da due elementi:
1)Una struttura arco plantare in soffice mescola dynamic di basf, con incredibili proprietà automodellanti, in grado di distribuire uniformemente la pressione del peso corporeo sul piede.
2)Un inserto che garantisce proprietà antifatica, in modo da alleviare lo stress corporeo causato da posizioni erette continue.
Risultato di queste caratteristiche sono un beneficio immediato fin dal primo utilizzo e un minor affaticamento quotidiano.
Categorie scarpe Red Industry U-Power con sottopiede WOW2
I modelli presenti nel nostro store appartengono a diverse categorie di sicurezza: dalla classe di protezione S1P SRC ESD alla S3 CI SRC ESD.
Tutti i modelli presentano una caratteristica comune: quella di esser 100 % metal free (senza metallo) in modo da garantire maggior comodità e una minore propagazione del freddo.
Modelli e prezzi delle nuove U-Power con sottopiede WOW2
Le denver S1p Src esd sono scarpe antinfortunistiche basse con tomaia in morbida pelle scamosciata forata, traspirante con inserti in mesh. Il puntale Air Toe Composite con brevetto antiperforazione Save e Flex PLUS. Nuovo copri sottopiede con tecnologia WOW 2. Suola PU/PU antiabrasione, antiolio, antiscivolo e antistatico.
Le U-Power Marsiglia S1P Src esd sono scarpe antinfortunistiche basse con tomaia in Nylon ultra traspiranti con morbida pelle scamosciata. Il puntale Air Toe Composite con brevetto antiperforazione Save e Flex PLUS. Nuovo copri sottopiede con tecnologia WOW 2, suola PU/PU antiabrasione, antiolio, antiscivolo e antistatico.
Le scarpe U-Power Lisbona S3 CI Src esd sono scarpe antinfortunistiche basse con tomaia Putek Plus altamente resistenti all’abrasione, idrorepellente e traspirante. Il puntale Air Toe Composite con brevetto antiperforazione Save e Flex PLUS. Nuovo copri sottopiede con tecnologia WOW 2; Suola PU/PU antiabrasione, antiolio, antiscivolo e antistatico.
Le Scarpe U-Power Gessato S3 CI Src esd, sono scarpe antinfortunistiche basse con tomaia in pelle nabuk naturale bottalato idrorepellente. Il puntale Air Toe Composite con brevetto antiperforazione Save e Flex PLUS. Nuovo copri sottopiede con tecnologia WOW 2, suola PU/PU antiabrasione, antiolio, antiscivolo e antistatico.
Se hai già usato scarpe antinfortunistiche Cofra e stai cercando i modelli invernali che fanno per te, sei nella pagina giusta! In un precedente articolo abbiamo elencato tutti i modelli invernali U-power. Qui invece, riportiamo i modelli Cofra più indicati per la stagione invernale. Troverete la soluzione giusta per mantenere i piedi al caldo, in totale sicurezza e rispettando lo stile e la moda del momento.
Scarpe marca Cofra
Cofra è un brand riconosciuto a livello mondiale che identifica un’azienda specializzata nella produzione di scarpe da lavoro dal 1938. Nasce in Puglia con il nome di Cortelgomma producendo scarpe con pneumatici di camion militari e divise militari. Cofra da anni produce scarpe ma non solo, realizza anche abbigliamento da lavoro: pantaloni, t-shirt, giacconi e giubbini, maglioni e felpe e tanti altri dispositivi e accessori professionali.
Modello di scarpe della linea Challenge, idrorepellenti, leggere e resistenti all’abrasione. Scarpe nere e dorate adatte per industria, logistica e artigianato.
Prima di scegliere il modello e le migliori marche è giusto capire perchè acquistare una scarpa antinfortunistica
Ogni lavoratore affronta quotidianamente insidie, difficoltà e pericoli. Ciascun lavoro è caratterizzato da particolari consuetudini e situazioni impreviste. Per questo motivo utilizzare i dispositivi di protezione individuale oltre che ad essere obbligatorio, è assolutamente importante per la tutela della sicurezza di ciascun lavoratore.
Tra i DPI, le scarpe antinfortunistiche assumono particolare importanza.
Modelli e linee
Di seguito, divise per marche e per linee, trovate una lista di tutte le scarpe antinfortunistiche che consigliamo. Affianco a ciascun modello è indicato l’uso consigliato. Questo per individuare la scarpa adatta al vostro lavoro che siate muratori, carpentieri, idraulici, meccanici, fabbri, magazzinieri o operai.
Qui troverete il modello di scarpa che fa al vostro caso.
Linea Red Lion dell’U-power
Ecco l’elenco dei modelli delle scarpe antinfortunistiche U-power con i relativi usi consigliati.
Push adatta per coloro che lavorano tante ore in posizione eretta, senza potersi sedere o cambiare posizione. Indossarle è come stare su un tappeto antifatica.
Sia la Pinza universale che la Tronchese appartengono alla grande e variegata famiglia degli utensili manuali. Sono entrambe utilizzate per molteplici utilizzi, sia per il bricolage che per lavori e attività professionali. La Pinza universale e la Tronchese sono utensili che rientrano nell’ utilizzo quotidiano di diversi professionisti: meccanici, idraulici, falegnami, elettricisti e altri operatori manuali. Esse permettono di eseguire diversi lavori differenti e sono di grande aiuto in molte attività che si trovano a dover eseguire professionisti e non.
Vediamo come sono fatte
La Pinza universale e laTronchese hanno in comune il materiale cdi realizzo: l’acciaio. La scelta di questa lega è dovuta alla sua forte resistenza e uniformità di durezza, qualità imprescindibili per lavori che richiedono grande sforzo. La lunga lavorazione dell’acciaio, che passa attraverso varie fasi, vede poi il fissaggio dei due bracci attraverso un perno. La loro differenza consiste principalmente nella forma e consistenza del becco, elemento caratterizzante per l’utilizzo che si intende fare. Sia la Pinza universale e la Tronchese hanno dei manici realizzati con rivestimento in vinile o molto spesso con materiale bi-componente, al fine di essere maggiormente ergonomiche e antiscivolo.
Pinza Universale o Tronchese, quale scegliere?
Nel tuo cassetto degli attrezzi non può mancare ne la Pinza universalene la Tronchese, a prescindere la lavoro che tu voglia fare. Sei un operaio specializzato? Devi attrezzare la tua officina? O semplicemente vuoi dedicarti al bricolage casalingo? Entra nello shop di Nola ferramenta e scopri tutte le pinze universali e tronchesi che abbiamo a disposizione. Con la Pinza Universale avrai la possibilità di afferrare e trattenere parecchi oggetti, effettuare piccole operazioni di fissaggio e anche di taglio. Con la Tronchese invece, potrai recidere fili e tagliare barrette di metallo. A completare questa famiglia di utensili c’è anche la Tenaglia. La tenaglia viene utilizzata per specifici utilizzi. Ma di essa ne parleremo in un prossimo articolo.
Cosa caratterizza la Pinza Universale e la tronchese?
La PinzaUniversale fu inventata in Europa nell’ anno 2000 a.C., e veniva utilizzata essenzialmente per reggere oggetti incandescenti. Essa, è costituita da due bracci tenuti insieme da un perno. Per questo motivo, viene spesso utilizzata la forma al plurale “pinze”. La Tronchese ha una forma simile alla pinza, ma con un becco differente che ne caratterizza l’utilizzo grazie alle sue ganasce taglienti. Rispetto alla pinza è utilizzata per lavori specifici, in quanto permette di tranciare pezzi metallici pieni e rotondi.
Utilizzi della Pinza Universale e della Tronchese
La Pinza universale viene utilizzata per moltissimi lavori ed attività. Il suo principale utilizzo è quello di afferrare e trattenere i più svariati oggetti. La Pinza Universale viene adoperata anche per unire e tagliare diversi materiali. Date le sue caratteristiche generiche, possiamo dire che la pinza universale permette molteplici utilizzi in tutti i settori. L’utilizzo della pinza universale avviene nel campo della lavorazione dei metalli, nell’ edilizia, nella meccanica, nella lavorazione del legno, nel settore elettrico, nell’ elettronica, in quello degli arredamenti,e perfino nella gastronomia. L’utilizzo della Tronchese avviene specialmente in determinati attività, quali ad esempio la metallurgia, l’edilizia, la cantieristica e nel campo elettrico. Con la tronchese è possibile tagliare le barre di ferro che abbiano un diametro fino a massimo 16 mm., è possibile tagliare reti metalliche, cavi elettrici di notevole diametro, oppure forzare lucchetti e catene.
Dal 5 Dicembre 2020 al 5 Gennaio 2021 da Nola Ferramenta con una spesa di 20 €, ricevi in omaggio Il Gran Pandoro Maina* 750 gr e un buono spesa di 5€* .
Nel periodo natalizio i clienti dei punti venditaNola che effettueranno una spesa minima di Euro 20,00 – iva compresa – con scontrino unico, potranno richiedere e ricevere il Pandoro Maina con un “Buono Spesa” in formato cartaceo – del valore di Euro 5,00 – da spendere sullo shop www.nolaferramenta.it/shop fino al 31/01/21.
Recati presso uno dei punti vendita Nola Ferramenta, spendi 20 € e ritira il tuo regalo!
Ti aspettiamo, Buone Feste.
*Ogni cliente potrà ricevere un unico Pandoro, anche se farà più scontrini. Offerta valida fino a esaurimento scorte.
*Il buono spesa è spendibile su tutti i prodotti senza limiti di spesa ed è valido, in via esclusiva, per lo shop online , fino al 31/01/21.
Chiave esagonale o chiave poligonale, quale tra queste non deve mancare nella tua cassetta degli attrezzi?
Nel corso dei precedenti articoli abbiamo ampiamente argomentato sulla suddivisione delle chiavi meccaniche. Vediamo quelle che si adattano meglio alle tue esigenze, le trovi tutte nel nostro shop.
Quello che devi sapere
La scelta della chiave meccanica è importante e non va sottovalutata. Non tutte sono uguali e ognuna di esse ha le sue caratteristiche.
È importantissimo scegliere una chiave che sia costituita da un ottimo materiale. L’acciaio, lega metallica con la quale sono realizzate la maggior parte delle chiavi, deve essere attentamente selezionato.
La chiave esagonale deve il suo brevetto all’italiano Egidio Brugola. Questa chiave viene anche chiamata “inbus” o “imbus”. La sua caratteristica principale è che all’atto della torsione, esercita pressione sull’intera faccia dei dadi e bulloni preservandone gli angoli. Esteticamente è caratterizzata dalla sua sezione esagonale.
Questa chiave viene utilizzata per allentare o serrare viti a testa cava esagonale, la si può trovare in diverse forme, a L o a T, a testa sferica o a cricchetto.
Sono particolarmente utilizzate nel settore della meccanica e dell’arredamento.
Le peculiarità principali di questa chiave le possiamo così sintetizzare:
facile da usare
disponibile in diverse varianti
non ha un costo oneroso
non comporta il rischio di far sfuggire la vite da allentare
consente di applicare una coppia di serraggio elevata.
Le chiavi poligonali sono anche dette ad anello o a stella. Simili a quelle dette a “forchetta” ma con la particolarità che le sue estremità sono composte da una forma ad anello anziché a becco. L’interno della forma è appunto poligonale.
Le chiavi poligonali si possono trovare nella versione “singola” o “doppia”, che a loro volta si suddividono in diritta oppure curva.
La caratteristica della chiave poligonale è che, all’ atto della torsione, la forza è esercitata sugli spigoli delle facce dei dadi e bulloni. Questa configurazione rispetto alle chiavi esagonali consente di lavorare anche in spazi più ristretti.
Possiamo così elencare le sue funzionalità:
buona praticità
velocità di serraggio
esercita la torsione sugli spigoli delle facce dei bulloni
facilita gli inserimenti rendendoli più semplici e angolati
preserva gli spigoli dei bulloni
Quindi, quale scegliere tra chiave esagonale e chiave poligonale?
Possiamo dire che sia le chiavi esagonali che le chiavi poligonali, permettono una migliore presa del dado. Le chiavi esagonali hanno le caratteristiche migliori per operazioni che richiedono maggiore forza. Per cui, nel caso in cui vi troviate a dover effettuare operazione di serraggio ad una vite o bullone che richiede parecchia forza, il profilo esagonale è quello migliore. Le chiavi poligonali invece sono preferibili per operazioni di manovra in spazi particolarmente stretti. A prescindere dal tipo di lavoro che dovrete effettuare, nello shop di Nola ferramenta potete trovare un vasto assortimento di tutte gli utensili manuali di cui necessitate.
Scopriremo in questo articolo come sono fatte le chiavi meccaniche. Nel precedente articolo abbiamo imparato a scegliere quelle che fanno al caso nostro grazie al nostro articolo: Chiavi meccaniche guida alla scelta.
Come nascono le chiavi meccaniche
La scelta e la selezione dell’ acciaio è il primo passo per delle ottime chiavi meccaniche. Esso prima di essere selezionato, viene sottoposto ad un’analisi dimensionale, chimica e metallografica.
Troncatura delle chiavi meccaniche
è quello La troncatura è il primo procedimento, le barre d’acciaio vengono divise in spezzoni e poi puliti da eventuali residui.
Forgiatura e laminazione delle chiavi meccaniche
La fase successiva è quella della forgiatura con la quale si provvede al riscaldamento dello spezzone mediante un forno ad induzione con temperatura di 1250°. In questo modo si rende il pezzo d’acciaio duttile e malleabile. Dopo si procede con il processo di laminazione, con il quale si darà una forma allungata e schiacciata. Dal laminatoio si passa poi ad una macchina ad urto: il maglio.Le forme, sono ottenute mediante la compressione del materiale ottenuto in mezzo a due stampi
Realizzazione 3D dei modelli di chiavi meccaniche
Dopo queste fasi avviene la realizzazione in 3d degli stampi.
Un esempio di questo step è quello che avviene negli stabilimenti BETAdi Sovico (MB). Qui vengono trasformati in disegni quelle che sono le idee delle chiavi da realizzare, chiavi fisse e chiavi regolabili.
Si inizia a toccare con mano quello che poi diventerà un utensile comune a tutti noi, in tutte le sue forme e caratteristiche.
Grazie all’ utilizzo di una fresatrice, gli stampi fin qui creati vengono modellati in base alle caratteristiche prescelte. Questo dona la giusta forma e le ricostituisce in caso di deterioramento.
La forma delle chiavi è oramai ben definita, per cui viene richiesto la smerigliatura attraverso macchinari completamente automatizzati al fine di eliminare difetti esterni.
Burattatura, foratura e tempra delle chiavi meccaniche
A questo punto si rende necessario il procedimento di burattatura.Con il porfido, acqua e materiali abrasivi inseriti all’ interno di un barile, si leviga la superficie e si rende comoda la presa della chiave.
Dopo questo trattamento si passa poi, con l’utilizzo di un trapano apposito, alla foratura del lato “occhio”. Di qui si sussegue un accurato controllo al fine di verificare che le tolleranze delle superfici di manovra siano in linea con gli standard richiesti. Ottenuta e verificata anche l’altra estremità della chiave, si procede alla fase successiva denominata Tempra.
Le chiavi si introducono nel forno ad una temperatura di 850°, in questo modo agli utensili viene donata durezza e resistenza. Tale processo avviene grazie all’ausilio del metano dissociato che offre anche protezione dall’ ossidazione. Un successivo bagno in olio caldo, raffreddamento veloce, un lavaggio e un ulteriore riscaldamento. Questo processo termina con un lento raffreddamento che attribuirà alle nostre chiavi la tenacità.
Lucidatura e nichel cromata
Le ultime fasi prima di procedere ad una serie di controlli finali, consistono nelle immersioni degli utensili in grossi contenitori vibranti. Così facendo, attraverso pastiglie ceramiche e additivi chimici, si rende possibile la lucidatura delle superfici delle chiavi meccaniche. Ora, non resta che dotare le nostre chiavi di resistenza alla corrosione, agli agenti atmosferici e alle sostanze corrosive. Tutto ciò avviene grazie all’ applicazione di nichel e cromo, i quali permettono anche un perfezionamento estetico.
L’inizio di una lunga serie di controlli
Giunti a questo punto ha inizio una serie di controlli. Essi sonoindispensabili a determinare la qualità delle chiavi meccaniche e a definire soprattutto quelle che sono le #norme tecniche ISO CEN DIN UNI a cui bisogna attenersi.
Il controllo visivo umano per rispetto degli standard è indispensabile, risultando fondamentale anche per una verifica estetica. Durezza, decarburazione e spessore della nichel cromatura, sono parametri fondamentali ai fini del superamento dei test di verifica. A questi, si uniscono test non obbligatori di torsione statica e dinamica, e quello effettuato in atmosfera salina per verificare la tenuta alla corrosione.